31.10.14

L'allenamento quando meno te lo aspetti



Una bella giornata. Perfetta per andare in bicicletta, pensi. Ti prepari veloce che ora fa buio veloce. Direzione mare. Da sola, che così vado alla velocità che mi pare, non faccio conversazione e penso agli affari miei.
E mi va liscia.
Almeno fino al 13° km.
Poi uno mi si affianca, mi saluta, e mi si mette davanti. Cioè non è che mi supera e se ne va. Mi supera e mi si piazza davanti alla stessa mia velocità.
Acc, lo conosco, è GL, uno che va.
Si gira e mi dice qualcosa. Io non capisco e lo affianco.
Puoi venire con me, tanto oggi non vado, tono muscolare zero, facciamo gli sprint. Non li ha chiamati così, ma non ricordo.
Tra un minuto, moltiplica al massimo e più veloce che puoi. Non ha detto così, ma non ricordo.
Io GL l'ho visto due volte, non lo conosco mica, ma mi sta simpatico, ha un modo molto elegante di andare in bicicletta. GL una volta faceva un sacco di gare amatoriali, poi fece un bruttissimo incidente, e ora non va come prima. Ma va.
Durante i recuperi tra uno sprint e l'altro me li ha raccontati un po' i suoi incidenti, una volta è caduto ha 70 km/h mentre scendevano la Freddana, ma con il vento nelle orecchie non capivo tutto. E poi mi sembrava brutto chiedergli in continuazione di ripetere.
Insomma sprint - recupero - sprint - recupero - sprint - recupero - sprint - recupero per une trentina di km.
M'è andata bene che non l'ho incontrato subito GL.

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