27.3.14

Roma andata e ritorno




 

 

A Roma dalla mattina alla sera per vedere la mostra di Gabriele Basilico al Maxxi.
Non sono tantissime le foto in mostra ma sono belle grosse e vedere le foto delle architetture di Basilico belle grosse fa una grossa differenza. Le foto si riferiscono a vari anni: si va dagli anni 80 alle foto fatte sul cantiere durante la costruzione del museo che ospita la mostra.
Che è propio bello soprattutto l'interno.
A guardarle così le foto di Basilico si apprezza ancora di più la mancanza di persone nelle sue foto (anche se a me personalmente piace l'umano nella foto, anche se non protagonista, anche se piccolo piccolo). Basilico diceva che nonostante non ci fossero le persone nelle sue foto, le sue foto sono molto legate all'umano perché rappresentano comunque un paesaggio che l'essere umano ha modificato e vissuto; Basilico voleva rendere l'umanità delle architetture.
Certo soprattutto in Italia e soprattutto a Roma come abbia fatto a fotografare strade senza persone rimane un mistero.
A guardarle così le foto di Basilico si apprezza tantissimo le linee di Basilico, tutte perfettamente diritte; e le prospettive, che aiutano a muovere lo sguardo all'interno della cornice; e i tagli a palazzi o automobili parcheggiate che sono solo dei contorni all'edificio protagonista.
Poi per me Basilico rimarrà per sempre legato a Beirut e alle sue foto dei palazzi distrutti dalla guerra. Alla mostra ce ne erano due. Emozionanti.

Interessante, e lo sarebbe stato ancora di più se l'audio avesse funzionato in tutte le postazioni, un documentario intervista fatto dal regista Amos Gitai al fotografo. Un documentario molto recente. Gitai chiede a Basilico di raccontare un po' come lavora e di alcuni suoi progetti. Così oltre al bellissimo progetto su Beirut che conoscevo già, scopro quello su Piranesi per il quale il fotografo milanese è andato a fotografare i luoghi rappresentati da Piranesi nelle sue incisioni. Basilico racconta anche delle difficoltà a fotografare luoghi sempre pieni di gente, come la Fontana di Trevi che fa parte proprio del progetto su Piranesi. Racconta che ha cercato di avere permessi per fotografare da piani alti di palazzi che danno sulla piazza ma che averli era complicatissimo; e che quindi quello che generalmente fa è aspettare.

Sulla via del ritorno sosta a Eataly, soprattuto per mangiare perché erano le quattro quando siamo uscite dal Maxxi e non avevamo pranzato. Eataly sarà anche snob e troppo caro ma se un minimo ti piace il cibo ci impazzisci parecchio. Io e a.esse ci siamo regalate un bel fritto di acciughe / totani e gamberetti / patate e rapini con calice di prosecco. E io me ne sono venuta via con un bel  malloppo di formaggi vari.

2 comments:

antonimo said...

pensavo fossero tue !!!!
la prima è infinita !!

sburk said...

seee mie!!!
seeeeeee!!!!
avevo svoltato, fossero mie
avevo il banco ottico e l'assistente, fossero mie
avevo smesso di fare le linee storte, fossero mie